il ministro dell'Economia: «Bersani ha nostalgia quando alzava le imposte»
Tremonti: «Calo delle tasse quando ci sarà la ripresa. No a "macelleria sociale"»
«Riduzioni fiscali non valgono quanto conservare sanità, pensioni e sicurezza». Scajola: «Calo entro l'anno»
NOTIZIE CORRELATE
Tremonti: «Riforma del fisco entro il 2013» (17 gennaio 2010)
Giulio Tremonti (Eidon)
AREZZO - Le tasse saranno ridotte quando ci sarà la ripresa economica. Lo ha assicurato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, alla convention Pdl ad Arezzo. «Quando ci sarà la ripresa noi saremo al governo e ridurremo le tasse», ha detto Tremonti. «Si vota nel 2013, ma nessuno al mondo sa come andrà l'economia a quella data. Quando ci sarà la ripresa noi saremo al governo e ridurremo le tasse». Secondo il collega Claudio Scajola, ministro per lo Sviluppo economico, questo potrebbe già avvenire verso la fine dell'anno, «se la crescita diventerà più alta di un punto».
MACELLERIA SOCIALE - «Vogliamo evitare a questo Paese la macelleria sociale e non c'è riduzione fiscale che valga quanto conservare la sanità, le pensioni e la sicurezza», ha aggiunto Tremonti. «Girano per il Paese dei dottor Stranamore che dicono: 'tagliamo di 30 miliardi la sanità per tagliare le tasse'. Quello che invece abbiamo concordato con il presidente del Consiglio è conservare la vita delle persone e la coesione sociale. Quando ci sarà di più sarà per la riduzione delle tasse, a partire dal lavoro e dalle famiglie, senza macelleria sociale».
BERSANI - Il segretario del Partito democratico aveva detto che «gli italiani sono stanchi di sentire raccontare favole, compresa quella secondo la quale noi alzeremmo le tasse e Tremonti le abbasserebbe. Quest'anno finiremo di lavorare per lo Stato il 23 giugno». Tremonti ha risposto che «Bersani ha nostalgia di quando era al governo e aumentava le tasse più o meno tutti i giorni. Il giorno in più (di lavoro per pagare le tasse, come pubblicato dal Corriere della Sera il 18 gennaio, ndr) è stato inventato da un ufficio studi che ha a sua volta inventato due figure di lavoratore tipo, due figure cui ha attribuito un reddito in più e conseguentemente ha introdotto un maggior onere fiscale», ha concluso il ministro.
Redazione online
23 gennaio
domenica 24 gennaio 2010
Tasse:Buonanno contro CGIL
Tasse: Bonanni contro la Cgil
24 Gennaio 2010 09:52 ECONOMIA
ROMA - Si fa piu' profonda la distanza tra i sindacati confederali. L'ultimo capitolo, quello delle tasse, ha inasprito i toni del confronto a distanza tra Cisl e Cgil. "Piu' che generale, quello sulle tasse rischia di diventare uno sciopero particolare, come del resto i tanti altri della Cgil", attacca il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Per Bonanni la strada e' un'altra: "Chiunque voglia cogliere un obiettivo importante su un tema cosi' decisivo - spiega - piu' che minacciare ogni giorno lo sciopero deve saper mettere insieme". (RCD)
24 Gennaio 2010 09:52 ECONOMIA
ROMA - Si fa piu' profonda la distanza tra i sindacati confederali. L'ultimo capitolo, quello delle tasse, ha inasprito i toni del confronto a distanza tra Cisl e Cgil. "Piu' che generale, quello sulle tasse rischia di diventare uno sciopero particolare, come del resto i tanti altri della Cgil", attacca il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Per Bonanni la strada e' un'altra: "Chiunque voglia cogliere un obiettivo importante su un tema cosi' decisivo - spiega - piu' che minacciare ogni giorno lo sciopero deve saper mettere insieme". (RCD)
venerdì 22 gennaio 2010
Epifani:Pronti allo sciopero generale.
Controprogetto di riforma della cgil: «Tassare le transazioni finanziarie»
Epifani: fisco, pronti a sciopero generale
«Quando arriveremo alla fine di questa legislatura per un lavoratore medio ci saranno tre punti di tasse in più»
MILANO - Trasferire il peso del fisco dal lavoro dipendente alle altre forme di reddito e tassare le transazioni finanziarie. Sono alcuni dei tasselli della piattaforma sul tema della riforma fiscale presentata dalla Cgil al governo. Un documento che il sindacato si prepara a sostenere con forza fino ad arrivare, spiega da Reggio Emilia il segretario nazionale Guglielmo Epifani, allo sciopero generale. Dice il leader della Cgil: «Abbiamo presentato e inviato al governo una nostra proposta dettagliata di riforma fiscale, dove per riforma si intende una cosa semplice, trasferire il peso del fisco dal lavoro dipendente e dai pensionati alle altre forme di reddito, di rendita e di patrimonio».
TRE PUNTI DI TASSE IN PIÙ - Meccanismi che per Epifani dovrebbero scattare subito perché, dice, «l'unica cosa che non si può fare è perder tempo, perché anno dopo anno il drenaggio fiscale asciuga sempre più le retribuzioni dei lavoratori: se per tre anni il governo non fa nulla, quando arriveremo alla fine di questa legislatura per un lavoratore medio ci saranno tre punti di tasse in più e altri invece pagheranno meno. Questo è il punto che non si può reggere e su cui faremo un'iniziativa molto forte». A chi gli chiede se è contemplato lo sciopero generale Epifani risponde: «Sì, certo».
Redazione online
Epifani: fisco, pronti a sciopero generale
«Quando arriveremo alla fine di questa legislatura per un lavoratore medio ci saranno tre punti di tasse in più»
MILANO - Trasferire il peso del fisco dal lavoro dipendente alle altre forme di reddito e tassare le transazioni finanziarie. Sono alcuni dei tasselli della piattaforma sul tema della riforma fiscale presentata dalla Cgil al governo. Un documento che il sindacato si prepara a sostenere con forza fino ad arrivare, spiega da Reggio Emilia il segretario nazionale Guglielmo Epifani, allo sciopero generale. Dice il leader della Cgil: «Abbiamo presentato e inviato al governo una nostra proposta dettagliata di riforma fiscale, dove per riforma si intende una cosa semplice, trasferire il peso del fisco dal lavoro dipendente e dai pensionati alle altre forme di reddito, di rendita e di patrimonio».
TRE PUNTI DI TASSE IN PIÙ - Meccanismi che per Epifani dovrebbero scattare subito perché, dice, «l'unica cosa che non si può fare è perder tempo, perché anno dopo anno il drenaggio fiscale asciuga sempre più le retribuzioni dei lavoratori: se per tre anni il governo non fa nulla, quando arriveremo alla fine di questa legislatura per un lavoratore medio ci saranno tre punti di tasse in più e altri invece pagheranno meno. Questo è il punto che non si può reggere e su cui faremo un'iniziativa molto forte». A chi gli chiede se è contemplato lo sciopero generale Epifani risponde: «Sì, certo».
Redazione online
lunedì 18 gennaio 2010
TASSE per pagare il Fisco lavorare 4hore al giorno
Tasse, per pagare il Fisco
lavoriamo quattro ore al giorno
La libertà tributaria quest'anno slitta dal 22 al 23 giugno
NOTIZIE CORRELATE
Così il budget di due famiglie tipo
Un giorno di tasse minuto per minuto
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti a Porta a porta (Newpress)
Il Fisco? Aspettando la riforma, per gran parte del 2010 continuerà a camminarci fianco a fianco. E sembra difficile scrollarcelo di dosso perché i conti pubblici non sembrano consentire il tanto atteso taglio delle tasse. Nel 2010 un impiegato di buon livello con moglie e figlio a carico dovrà lavorare un giorno in più per pagare tasse e contributi. Il «Tax Freedom Day», il giorno della liberazione fiscale slitta, infatti, al 23 giugno, mentre nel 2009 la campanella era suonata il 22 giugno. La corvée fiscale del 2010 durerà, quindi, 173 interminabili giornate, pari a una pressione tributaria che supera il 47%. È quasi un record storico di questa classifica (negativa) che il Corriere stila dal 1990. Solo nel 2000 era andata peggio.
NOSTALGIA - Vent’anni dopo la prima elaborazione non si può non provare nostalgia per il 1990 quando già dall’8 giugno si poteva cominciare a lavorare per se stessi e per la propria famiglia perché l’appetito del fisco era già stato ampiamente sfamato. Da allora la strada è quasi sempre stata in salita, con qualche temporanea discesa. Il decennio che si è appena chiuso non è certo da ricordare visto che il Tax Freedom Day è rimasto stabilmente tra il 20 e il 23 giugno. Speriamo, quindi, nel prossimo. Non può sorridere nemmeno l'altro contribuente che CorrierEconomia, con l'aiuto dell’Ufficio studi dell’Associazione artigiani di Mestre, utilizza per calcolare il giorno della liberazione fiscale. È un operaio che guadagna 22.753 euro e che si libererà dal giogo delle tasse prima dell’impiegato, il 5 maggio, sempre, però, con 24 ore di ritardo sul 2009. In salita
IN SALITA - La pressione tributaria, insomma, è aumentata ulteriormente, anche se non ci sono state modifiche peggiorative nel nostro sistema tributario. Lo spostamento in avanti del «Tax Freedom Day» è quasi tutto imputabile, infatti, alla progressività delle imposte sui redditi: la retribuzione è salita (+3,1% sul 2009), ma è aumentata anche l'incidenza dell’Irpef perché gli aumenti in busta paga vengono tassati tutti con l’aliquota marginale, la più elevata (il 27% per l’operaio, il 38% per l’impiegato). Facendo così salire l’aliquota media: dal 24,3% al 24,9% per l'impiegato, dall’11,2% all’11,8% per l’operaio. Lo spostamento in avanti del giorno di liberazione fiscale è un fatto fisiologico in assenza di una manutenzione dell’Irpef che tenga conto dell’inflazione aggiornando i vari scaglioni e l’importo delle detrazioni.
TENORE DI VITA - Si pagheranno maggiori tasse. Ma questo non vuol dire automaticamente che gli italiani stiano peggio di un anno fa. Al netto del prelievo fiscale, infatti, c’è un lieve aumento del reddito disponibile perché le retribuzioni saliranno più dei prezzi, almeno secondo le statistiche ufficiali (+1,5% in base alla relazione previsionale e programmata del governo) sulle quali si basa la nostra elaborazione. Così, dopo aver pagato tutte le imposte, e sostenuto la spesa per mantenere la propria famiglia, il reddito disponibile aumenta rispettivamente di 179 euro per l'operaio e di 226 euro per l'impiegato. Italiani un po’ più ricchi. Ma purtroppo anche il Fisco incrementerà il suo bottino. Nel calcolare il «Tax Freedom Day» del 2010, è stato rifatto il bilancio 2009 tenendo conto dei dati definitivi, e non di quelli previsionali utilizzati un anno fa. E qui le cose sono andate meglio del previsto. A consuntivo, nel 2009 si è lavorato per il fisco un giorno in meno rispetto a quanto preventivato a inizio anno: la campanella della liberazione fiscale è suonata il 22 giugno per l’impiegato e il 4 maggio per l’operaio, invece del 23 giugno e del 5 maggio. Il miglioramento è dovuto a due fattori: le retribuzioni medie sono aumentate leggermente di più rispetto alle previsioni (3,5% contro il 3,4%). Ma il contributo maggiore è dovuto alla frenata dell’inflazione: nel 2009 i prezzi sono cresciuti dello 0,8%, le stime davano un +2%. Gli stipendi sono stati aumentati del 3,1%. L’inflazione è stimata all’1,5%. I due contribuenti risiedono in Lombardia. L'addizionale comunale è quella media: 0,348%.
GLI AUSPICI - Il 2010, insomma, non è iniziato bene, ma potrebbe continuare meglio se verrà varato almeno un anticipo di riforma fiscale. Anche se il sistema delle due aliquote appare difficile da applicare basterebbe tornare alla curva Irpef degli anni 2001/2006 per sentirsi un po’ più liberi. A patto, però, che non aumentino le imposte sui consumi, l’Iva in particolare, per compensare in parte il taglio dell’Irpef. Le imposte sui consumi incidono, infatti, in misura consistente sul budget familiare: per pagarle nel 2010 bisogna faticare per 53 giorni. Lavorare meno per l’Irpef e di più per l’Iva non sembra essere un grande affare.
Massimo Fracaro e Andrea Vavolo
18 gennaio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
lavoriamo quattro ore al giorno
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NOSTALGIA - Vent’anni dopo la prima elaborazione non si può non provare nostalgia per il 1990 quando già dall’8 giugno si poteva cominciare a lavorare per se stessi e per la propria famiglia perché l’appetito del fisco era già stato ampiamente sfamato. Da allora la strada è quasi sempre stata in salita, con qualche temporanea discesa. Il decennio che si è appena chiuso non è certo da ricordare visto che il Tax Freedom Day è rimasto stabilmente tra il 20 e il 23 giugno. Speriamo, quindi, nel prossimo. Non può sorridere nemmeno l'altro contribuente che CorrierEconomia, con l'aiuto dell’Ufficio studi dell’Associazione artigiani di Mestre, utilizza per calcolare il giorno della liberazione fiscale. È un operaio che guadagna 22.753 euro e che si libererà dal giogo delle tasse prima dell’impiegato, il 5 maggio, sempre, però, con 24 ore di ritardo sul 2009. In salita
IN SALITA - La pressione tributaria, insomma, è aumentata ulteriormente, anche se non ci sono state modifiche peggiorative nel nostro sistema tributario. Lo spostamento in avanti del «Tax Freedom Day» è quasi tutto imputabile, infatti, alla progressività delle imposte sui redditi: la retribuzione è salita (+3,1% sul 2009), ma è aumentata anche l'incidenza dell’Irpef perché gli aumenti in busta paga vengono tassati tutti con l’aliquota marginale, la più elevata (il 27% per l’operaio, il 38% per l’impiegato). Facendo così salire l’aliquota media: dal 24,3% al 24,9% per l'impiegato, dall’11,2% all’11,8% per l’operaio. Lo spostamento in avanti del giorno di liberazione fiscale è un fatto fisiologico in assenza di una manutenzione dell’Irpef che tenga conto dell’inflazione aggiornando i vari scaglioni e l’importo delle detrazioni.
TENORE DI VITA - Si pagheranno maggiori tasse. Ma questo non vuol dire automaticamente che gli italiani stiano peggio di un anno fa. Al netto del prelievo fiscale, infatti, c’è un lieve aumento del reddito disponibile perché le retribuzioni saliranno più dei prezzi, almeno secondo le statistiche ufficiali (+1,5% in base alla relazione previsionale e programmata del governo) sulle quali si basa la nostra elaborazione. Così, dopo aver pagato tutte le imposte, e sostenuto la spesa per mantenere la propria famiglia, il reddito disponibile aumenta rispettivamente di 179 euro per l'operaio e di 226 euro per l'impiegato. Italiani un po’ più ricchi. Ma purtroppo anche il Fisco incrementerà il suo bottino. Nel calcolare il «Tax Freedom Day» del 2010, è stato rifatto il bilancio 2009 tenendo conto dei dati definitivi, e non di quelli previsionali utilizzati un anno fa. E qui le cose sono andate meglio del previsto. A consuntivo, nel 2009 si è lavorato per il fisco un giorno in meno rispetto a quanto preventivato a inizio anno: la campanella della liberazione fiscale è suonata il 22 giugno per l’impiegato e il 4 maggio per l’operaio, invece del 23 giugno e del 5 maggio. Il miglioramento è dovuto a due fattori: le retribuzioni medie sono aumentate leggermente di più rispetto alle previsioni (3,5% contro il 3,4%). Ma il contributo maggiore è dovuto alla frenata dell’inflazione: nel 2009 i prezzi sono cresciuti dello 0,8%, le stime davano un +2%. Gli stipendi sono stati aumentati del 3,1%. L’inflazione è stimata all’1,5%. I due contribuenti risiedono in Lombardia. L'addizionale comunale è quella media: 0,348%.
GLI AUSPICI - Il 2010, insomma, non è iniziato bene, ma potrebbe continuare meglio se verrà varato almeno un anticipo di riforma fiscale. Anche se il sistema delle due aliquote appare difficile da applicare basterebbe tornare alla curva Irpef degli anni 2001/2006 per sentirsi un po’ più liberi. A patto, però, che non aumentino le imposte sui consumi, l’Iva in particolare, per compensare in parte il taglio dell’Irpef. Le imposte sui consumi incidono, infatti, in misura consistente sul budget familiare: per pagarle nel 2010 bisogna faticare per 53 giorni. Lavorare meno per l’Irpef e di più per l’Iva non sembra essere un grande affare.
Massimo Fracaro e Andrea Vavolo
18 gennaio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
sabato 16 gennaio 2010
IL DEBITO PUBLICO
Il debito pubblico è effettivamente un grosso
problema,al quale se non si pone rimedio ci
saranno guai seri per tutti.
Ma l'italia ha una sua specificità,la forte evasione fiscale,la madre di tutti i problemi
che i governanti(euforisticamente) non vogliono
affrontare,se non per premiarla e quindi incentivarla(scudo e relativa proroga).
Si dicono tutti d'accordo nella necessità di
dover fare delle riforme,alludendo alla riforma della giustizia (processi Berlusconi)minimamente
si fa riferimento alla ingiustizia fiscale che è
di proporzioni gigantesche.
Io di economia e finanza ne capisco poco,ma tutti
questi cattedratici dell'economia da Tremonti a
Draghi passando per l'integgerrimo Brunetta,mi
devono spiegare quale è la differenza tra un borseggiatore e un evasore,entrambi mi sfilano
dei soldi dalla tasca,il primo però se beccato
finisce in galera,tra l'altro commette un reato meno grave,perchè colpisce un singolo,il quale
ha comunque la possibilità di prendere le dovute
precauzioni,il secondo truffa l'inera collettività
che non ha possibilità di difendersi.
Mi semra quindi evidente che la 1^ riforma da fare
è quella di prevedere l'ARRESTO per il reato di
evasione fiscale,quale unico deterrente,articolato
in relazione alla gravità del reato,fino a prevedere il 41 bis per reati che sconvolgono la
opinione pubblica(Vedi caso Tanzi,Cragotto ecc ecc
Un'altra grossa ingiustizia è quella perpetrata ai danni dei contribuent soggetti alla ritenuta alla fonte,che rappresentano la quota maggioritaria di sostegno alla spesa pubblica,che
stando cosi le cose non può che crescere,promesse tante,fatti pochi,cosa aspettate,che questi si
decidono ad applicare la disobbedienza civile,
che rompino il patto sociale,che spingano le rappresentanze sindacali a ottenere l'importo
lordo delle loro competenze,salvo poi a versare il
dovuto al fisco,su loro dichiarazione.
Ovviamente non faccio discriminazioni tra categorie di onestà o moralità,pagare le tasse non piace a nessuno,tanto più che,non c'è rispondenza tra quello che si paga e
quello che viene dato,quindi non c'è una questione morale,purtroppo c'è chi può
evadere e chi no!!!!!!
Si come le decurtazioni e le derassazioni,nonchè le agevolazioni,si basano sui redditi(fasulli)ecco che al danno si aggiunge la beffa.
n
Oscar De Caz 22.12.09 11:39|
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problema,al quale se non si pone rimedio ci
saranno guai seri per tutti.
Ma l'italia ha una sua specificità,la forte evasione fiscale,la madre di tutti i problemi
che i governanti(euforisticamente) non vogliono
affrontare,se non per premiarla e quindi incentivarla(scudo e relativa proroga).
Si dicono tutti d'accordo nella necessità di
dover fare delle riforme,alludendo alla riforma della giustizia (processi Berlusconi)minimamente
si fa riferimento alla ingiustizia fiscale che è
di proporzioni gigantesche.
Io di economia e finanza ne capisco poco,ma tutti
questi cattedratici dell'economia da Tremonti a
Draghi passando per l'integgerrimo Brunetta,mi
devono spiegare quale è la differenza tra un borseggiatore e un evasore,entrambi mi sfilano
dei soldi dalla tasca,il primo però se beccato
finisce in galera,tra l'altro commette un reato meno grave,perchè colpisce un singolo,il quale
ha comunque la possibilità di prendere le dovute
precauzioni,il secondo truffa l'inera collettività
che non ha possibilità di difendersi.
Mi semra quindi evidente che la 1^ riforma da fare
è quella di prevedere l'ARRESTO per il reato di
evasione fiscale,quale unico deterrente,articolato
in relazione alla gravità del reato,fino a prevedere il 41 bis per reati che sconvolgono la
opinione pubblica(Vedi caso Tanzi,Cragotto ecc ecc
Un'altra grossa ingiustizia è quella perpetrata ai danni dei contribuent soggetti alla ritenuta alla fonte,che rappresentano la quota maggioritaria di sostegno alla spesa pubblica,che
stando cosi le cose non può che crescere,promesse tante,fatti pochi,cosa aspettate,che questi si
decidono ad applicare la disobbedienza civile,
che rompino il patto sociale,che spingano le rappresentanze sindacali a ottenere l'importo
lordo delle loro competenze,salvo poi a versare il
dovuto al fisco,su loro dichiarazione.
Ovviamente non faccio discriminazioni tra categorie di onestà o moralità,pagare le tasse non piace a nessuno,tanto più che,non c'è rispondenza tra quello che si paga e
quello che viene dato,quindi non c'è una questione morale,purtroppo c'è chi può
evadere e chi no!!!!!!
Si come le decurtazioni e le derassazioni,nonchè le agevolazioni,si basano sui redditi(fasulli)ecco che al danno si aggiunge la beffa.
n
Oscar De Caz 22.12.09 11:39|
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